Associazioni

A Scampia sono ormai passati anni delle faide di camorra, e le principali piazze di spaccio si sono ormai spostate altrove, ma il disagio sociale resta, così come episodi di criminalità.

Circa il 61% della popolazione è disoccupata: un dato che la rende il quartiere con il maggior tasso di disoccupazione della città, e uno dei più alti in tutta Italia. Inoltre, il 42% degli abitanti appartiene a una fascia svantaggiata.
Percentuali che si traducono in numeri altissimi se si pensa che, a Scampia, vivono stabilmente più di 40.000 persone, la maggior parte aggregate qui, principalmente, dopo il terremoto che nel 1980 devastò l’Irpinia.

Una situazione di disagio, che il protrarsi dell’emergenza Covid 19, non può che aggravare. C’è, però, un desiderio comune: non lasciare che nessuno rimanga indietro. Ci sono, infatti, diverse attività di volontariato e associazioni che si occupano dell’intero territorio. Queste cercano di risanare i diversi punti della società e di fronteggiare i danni sociali, oltre che economici.

Tuttavia, nonostante le condizioni ostili, soffia nel quartiere una ‘brezza sana’, sospinta dallo spirito d’iniziativa e dal desiderio di riscatto dei suoi abitanti, impegnati a plasmare la quotidianità del quartiere ai valori del senso di collettività e della gioia di vivere, anziché del rancore e dell’individualismo.

Le associazioni e le cooperative operanti a Scampia rappresentano forme di anti-individualismo, anti-utilitarismo e di orientamento alla orizzontalità, intesa come agire reticolare non-gerarchico.

Esse identificano le azioni di ‘privato sociale’ o ‘pubblico quotidiano’ che ci pare contraddistinguano i modi di agire delle realtà associative scampiesi.
Attraverso queste chiavi di lettura, abbiamo provato a fare luce sul fitto panorama di associazioni e cooperative sociali di Scampia.