Davide Cerullo

Davide, 39 anni, è arrivato con i genitori e 13 fratelli nelle Vele di Scampia nel 1981, dove a 16 anni ha iniziato a spacciare per conto del clan di Lauro.

Giovanissimo è stato sparato e ha conosciuto la galera e proprio lì.
Paradossalmente, ha trovato la sua redenzione grazie a una Bibbia inviatagli in carcere da don Aniello Manganiello.
Una storia che ha poi raccontato nel libro “Ali bruciate”, “Poesia cruda” e in “Scampia trip”.

Oggi Davide, oltre a scrivere, lavora per recuperare i bambini dalla strada.

Ali bruciate” è un libro, scritto da Alessandro Pronzato e Davide, parla del lato brutto di Napoli, ma non è solo accusa e un puntare il dito: qui bene e male, riscatto e disperazione s’intrecciano.

Davide, un giovane di Scampia, ha scelto con coraggio di prendere la parola per farsi testimone di un cambiamento possibile, dell’agire in modo silenzioso ma pacifico dei tanti esempi di sacerdoti, consacrati e laici, che lottano giorno dopo giorno per offrire ai ragazzi di Scampia la possibilità di scegliere per la vita.

Il libro si divide in due parti:

  • la prima che vede susseguirsi squarci di vita e di morte nel contesto degradato di Scampia;
  • una seconda in cui Davide e Ciro si affacciano idealmente su quella realtà, su quel dolore, su ingiustizie e sofferenza, ma anche sulla speranza, la gioia e il bene, alla ricerca di “una ragione valida perché si possa e si debba cambiar vita”.

Cerullo, in un’intervista fatta ai cittadini residenti nelle Vele di Scampia, è stato colpito da una frase citata da uno di essi: “LA CAMORRA HA DATO IN FAVORE CIÒ CHE LO STATO DOVEVA DARE DI DIRITTO”, facendo riferimento all’abbandono dello Stato.

I cittadini delle Vele di Scampia si sono visti abbandonati da tutti, infatti, soprattutto al giorno d’oggi, tra i giovani la “camorra” è diventata un vero e proprio stile di vita.
Dunque, è diventato molto facile attirare i ragazzi in questo girone, piuttosto che far seguire loro un percorso formativo e lavorativo, che possa garantire un futuro migliore.

Anche la scuola, ormai, per molti, è solo un luogo in cui vanno i più deboli, persone etichettate “stupide” per il semplice fatto di seguire i loro sogni attraverso dei libri, che li porteranno a splendere nel loro futuro.

Insomma, ciò che ti può dare una strada per il cambiamento, per molti, è solo un vicolo cieco da lasciare prima ancora di iniziare Davide Cerullo si rivolge a quei giovani che si fanno trasportare e condizionare dicendo loro di non lasciare andare mai i loro sogni, di coltivarli, di farli crescere, affinché possano emergere, affinché la camorra possa diventare solo un’opzione da non prendere mai in considerazione.

Ognuno è in possesso di un’intelligenza e se messa in atto può far fuori uscire la parte più brillante di noi stessi.

La scuola è l’unico luogo dove tutti potranno aprire i propri pensieri, allargando orizzonti che non avranno mai fine.