“Magazzino” di droga

    Come Scampia diventa la più

    grande piazza di spaccio

    d’Europa

Tutto nasce da un’idea di Aniello la Monica, uno dei capi più rispettati, boss di una zona di Secondigliano detta “miezz a l’arc”.

La Monica, negli anni 80 fu soprannominato “Anielluccio o’pazz”, a causa della sua crudeltà e spietatezza. In molti lo conoscevano anche come “il macellaio”, perché aveva l’abitudine non solo di uccidere le proprie vittime ma anche di asportarne il cuore.

I clan napoletani degli anni 80 gli avevano assegnato la grandissima zona di Scampia- Secondigliano, ma questo territorio così vasto non era considerato stimolante dai capi camorristi dell’epoca, innanzitutto perchè era un’area senza negozi importanti, quindi senza racket, estorsione, pochi abitanti e senza soldi, mercati scarsi.

Aniello aveva a disposizione tutto quello spazio e la possibilità di controllarlo.

Aniello comprende che la vendita di droga può essere il punto di forza di un’area vasta, a questo punto ebbe l’idea di far diventare Scampia un grande “magazzino” di droga.
Scampia era un ottimo posto per il circolo di droga, poiché a differenza dei vicoli di Napoli, che potevano essere controllati facilmente dalla polizia, Scampia, essendo una zona vasta, non poteva essere facilmente controllata.

Aniello La Monica inizia, quindi, a dividere il quartiere in zone e piazze. A quel punto Scampia è in grado di distribuire tantissimi tipi di droga quotidianamente (crack, eroina, marijuana, hashish e cocaina).
La novità è che la sua organizzazione permetteva anche di acquistare diversi chili di droga, ciò non succedeva in nessuna altra parte d’Italia.

Nella sua carriera La Monica aveva reclutato tanti giovani disoccupati e disperati che cercavano facili guadagni, tra cui Paolo Di Lauro, il quale ucciderà il suo capo La Monica.

A metà degli anni 90 Paolo Di Lauro è il più potente boss di Napoli. Controlla il traffico di droga in tutta la zona nord e il suo “quartier generale” diventano le vele di Scampia. Da allora il regno di Di Lauro per anni e anni si organizzerà sfruttando il territorio. Sentinelle, pali, depositi. Tutto nell’area Scampia, che diventerà il mercato della droga più grande del mondo occidentale.

 

“Se qualcuno mettesse questo complesso davanti a me in questo momento senza aggiungere alcun contesto, nessuna storia, lo considererei un pezzo di architettura davvero forte” scriveva nel 2015 Ada Tolla sul New York Times.